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Nella stessa barca – Verso un’umanità plurale

Il “cantiere casa comune, propone il primo percorso biennale (2020-2022) sull’irruzione dell’altro nel quotidiano della nostra vita, che riconosciamo nel migrante e rifugiato. Questo è tempo di cambiamento. Ripartendo da un’alleanza con gli impoveriti in Italia e nel mondo e dal coinvolgimento di tutti coloro che sono impegnati nella rigenerazione delle relazioni tra le persone e tra i popoli. In vista di un nuovo mondo possibile, giusto, economicamente solidale, socialmente sostenibile e culturalmente rispettoso delle ricchezze di ogni popolo e nazione.

Per fare questo noi, Famiglia comboniana, fedele alla nostra storia e al nostro carisma, promuoviamo il Cantiere Casa Comune coscienti che “non tutto è perduto, perché -come afferma Papa Francesco – gli esseri umani capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di là di ogni condizionamento psicologico e sociale che venga loro imposto” (Laudato Si, 205).

La realizzazione della “casa comune” è l’obiettivo principale per una conversione ecologica, sociale, culturale ed economica, secondo i principi espressi nell’ Enciclica “Laudato Si” e nell’Esortazione apostolica “Querida Amazonia” di Papa Francesco. Si tratta di promuovere un nuovo patto sociale che prevede l’inclusione degli impoveriti (veri soggetti del cambiamento), la salvaguardia della terra e dei beni comuni, (destinati, nel progetto iniziale di Dio, al buen vivir di tutti gli esseri della terra), l’accoglienza e l’interazione con rifugiati e migranti, l’adozione di nuovi stili di vita, (sobri e rispettosi dell’ecosistema), la promozione dei valori di giustizia, pace e fratellanza universale.

Andiamo ad analizzare con alcuni autori del dossier di Nigrizia alcuni aspetti della realtà attuale:

MURI E RIFIUTI

Purtroppo, il mondo ricco si sta chiudendo a riccio respingendo i “naufraghi” della storia. Gli Usa di Trump stanno costruendo il muro della vergogna per bloccare la “rotta dei latinos”, l’Australia ha approvato leggi draconiane contro i migranti dall’Asia e l’Europa esternalizza le proprie frontiere per bloccare la “rotta africana” e la “rotta asiatica”. È quanto Bruxelles ha fatto tramite la Germania che ha siglato un accordo con il dittatore turco Erdogan (dandogli sei miliardi di euro) per bloccare la rotta asiatica trattenendo in quel paese quattro milioni di siriani e afghani. E Bruxelles lo fa anche tramite l’Italia per bloccare la “rotta africana”. In Libia ci sono oggi 800mila rifugiati costretti a vivere in paurosi lager dove molti uomini vengono torturati e tante donne stuprate. Per trattenere i migranti nel paese e per riprenderli se tentano di fuggire per mare, l’Italia finanzia la Guardia costiera libica, un gruppo criminale responsabile di enormi delitti. E per coprire tutto questo, l’Italia ha rinnovato quest’anno il Memorandum Italia-Libia (opera del governo Gentiloni, centrosinistra) nonostante le proteste dell’Onu. Queste politiche dell’Europa verso i migranti hanno fatto del Mare Nostrum il Cimiterium Nostrum, dove hanno trovato morte e sepoltura centomila profughi!

                                                                                                   Padre Alex Zanotelli

CONTROSPINTE

A distanza di poco più di 70 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, negli stati democratici si assiste a un ritorno a forme di discriminazione istituzionale, che coinvolge lo straniero che vive all’interno del paese, o finalizzate a ostacolare i nuovi ingressi. Si pensi come i concittadini che decidono di lasciare il proprio paese per nuove opportunità lavorative all’estero vengono compresi e, al contempo, incentivati a perseguire i loro sogni che si realizzano grazie alla goduta libertà di movimento e come, viceversa, quando altre persone intendono varcare i nostri confini, vengono ostacolate o catalogate come potenziali minacce.

                                                 Luca Barbari e Chaimaa Fatihi

TANTE DOMANDE

Viene ora da chiedersi: come mai l’Italia non ha ancora fatto i conti con la responsabilità di dover governare il fenomeno migratorio e di viverlo come una questione centrale della sua agenda politica? Perché non è capace di lungimiranza per proiettarsi nel futuro e preparare la società del domani? Come mai, in poco tempo si è approvata una legge che facilita in modo molto diffuso la concessione della cittadinanza ai discendenti dell’emigrazione italiana e limita in modo netto la possibilità di richiedere la cittadinanza ai figli degli immigrati stranieri regolarmente soggiornanti in Italia? L’attuale legislazione, è evidente, non rappresenta più l’Italia di oggi, quella che incontriamo per le strade, nelle scuole, nei luoghi di aggregazione. Produce e sfrutta la vulnerabilità di un gruppo di persone. Ed è per questo motivo che è ingiusta e razzista. Poiché noi, italiani senza cittadinanza, nel frattempo cresciamo e anche di numero. A oggi – dati Istat e del ministero dell’istruzione alla mano – siamo 1 milione i ragazzi e le ragazze che avrebbero diritto alla cittadinanza italiana. Senza possibilità di accedervi.                                                     

                              Italiani senza cittadinanza

Potete scaricare il manifesto del cantiere casa comune e il progetto del cantiere 2020-2022 e vedere alcuni video di presentazione del cantiere casa comune

Testi dell’articolo tratti da dossier di ottobre di Nigrizia e manifesto cantiere casa comune, armonizzazione a cura del sito Laici Comboniani Verona

Allegati:

Manifesto casa comune

Cantiere Casa Comune 2020-2022