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Incontro Laici Comboniani e Gim Verona

Domenica 14 Febbraio abbiamo avuto il nostro incontro mensile in parte online ed in parte in presenza. La ricchezza di questo incontro è stata la presenza del gruppo di Gim, Giovani Impegno  Missionario, di Verona e la bellissima testimonianza di alcuni amici laici del gruppo di Venegono. Di seguito la loro ricca testimonianza di vita.

“Vi sono due cose che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali.

La nostra storia è un cammino che ha toccato varie tappe, incrociato diverse strade ed ancora non vede una fine.. semmai un’accattivante luce all’orizzonte. Siamo Maria Grazia e Michela, Claudio, Marco e Samuele: un gruppo di amici che ha provato e deciso, insieme a tanti altri giovani e compagni dopo il GIM, di intraprendere il cammino di Laici Missionari Comboniani a Venegono. Era il 2005 quando abbiamo iniziato a guardarci intorno e a cercare dentro la Famiglia Comboniana, scoprendo altre realtà laicali in tutta Italia ma non solo. La storia di questi gruppi attivi da molti anni e le altre realtà sparse nel mondo, sono state con il tempo per il nuovo gruppo di Venegono stimolo di ricerca, crescita e voglia di riscoperta.

Nel 2007 abbiamo deciso di diventare associazione per permettere ai nostri sogni di trovare uno strumento di realizzazione, dando forma e sostanza a diverse attività: animazioni nelle parrocchie, percorsi nelle scuole, sostegno ai progetti nel sud del mondo e in Italia, invio di laici in progetti di missione. Nasce così l’associazione Combinazione – COMBoniani IN AZIONE! Nel frattempo il gruppo laici cresce e crescono anche le nostre famiglie: Miki e Samu gioiscono dell’arrivo di Simone e Nicolò; Mari e Marco del piccolo Francesco con il quale, nel 2011, partono per 3 anni in Uganda. Nei loro anni di missione in Africa accoglieranno il piccolo Samuel nella loro famiglia.

Vivere insieme

E così nel 2014, a partire da motivazioni e scelte differenti ci siamo ritrovati a vivere insieme. Miki e Samu, con Simone e Nicolò (e Federico in arrivo) sentivano sempre più forte l’esigenza di aprire la loro casa e la loro famiglia; Mari e Marco, con Francesco e Samuel al loro rientro in Italia, cercavano una casa, ma che non fosse fatta solo di mattoni; Claudio sentiva che la sua scelta missionaria lo chiamava a cambiare vita. Nel 2015 le parole dell’appello di Papa Francesco ci hanno raggiunti ed hanno fatto nascere in noi il desiderio di aprirci al servizio: “se ogni parrocchia accogliesse...” Come potevamo noi, laici missionari comboniani, che abbiamo il mondo nel cuore, non farci provocare da queste parole? Abbiamo cercato prima di coinvolgere le parrocchie di Busto Arsizio (dove viviamo in una realtà di cortile) ed infine abbiamo scelto di aprirci personalmente all’accoglienza di chi lasciava la propria casa e la propria vita per cercare una vita migliore.

I progetti d’accoglienza

Così la nostra associazione (e con essa la nostra piccola realtà di Busto) è cresciuta ancora di più, con l’apertura di due appartamenti di accoglienza per richiedenti asilo politico (CAS). Anche la famiglia è cresciuta con l’arrivo di una sorellina per Francesco e Samuel: la piccola Elisa. I due progetti di accoglienza (e un terzo partirà a fine mese) sono per l’associazione e per tutto il gruppo LMC di Venegono un servizio ed un impegno che rende i nostri cuori, le nostre case, le nostre realtà più ricche di significato.  Perché, come san Daniele Comboni ci ha insegnato, per noi accoglienza non può essere dare una tetto, un pasto caldo e dei vestiti. È un rifugio. L’accoglienza è condividere, è creare interazione e integrazione. È tessere relazioni importanti e far sentire le persone volute bene, al sicuro. Per noi ogni ospite, ogni vita intrecciata con la nostra è stata una testimonianza di Resurrezione. Un passaggio dalla disperazione alla speranza, dalla paura alla voglia di rincorrere un sogno, dalla morte alla vita. Piccoli semi di amore, dignità e promozione umana. Soprattutto, per la nostra piccola realtà che lavora (a titolo volontario) attivamente e vive a contatto con gli ospiti dei progetti, è stato importante sapere di condividere e di poter essere di supporto gli uni con gli altri e con tutto il gruppo di Laici. Ad oggi accogliamo cinque donne nell’appartamento nel nostro cortile (due di esse sono bambine) e sette uomini nell’appartamento in comodato d’uso dei Comboniani. Lavorano due operatori a tempo parziale e collaborano una serie di professionisti e di volontari.

Un sogno condiviso

In questi ultimi mesi stiamo riflettendo sul nostro “vivere insieme”, sul significato e sulla forma che vogliamo dargli. Sappiamo di avere in comune la scelta di vita per la missione, molti ideali e visioni: un sogno condiviso. Questa convivenza ci ha aiutato e ci aiuta a spingerci oltre superando la paura, a coltivare la nostra voglia di costruire qualcosa, di fare progetti e, alcuni, di realizzarli. E ci aiuta anche nella quotidianità, sia nei momenti belli sia in quelli difficili: il piacere di stare insieme, il mutuo aiuto, la preghiera, il confronto… Ed infine, ma non meno importante, crediamo che il nostro “vivere insieme” sia per noi un confronto e sostegno nella crescita dei figli, e per i nostri figli un’opportunità di crescita valoriale e una ricchezza perché possono contare su più figure ed esempi educativi. Non sappiamo con certezza come andrà in futuro, non neghiamo le fatiche e gli ostacoli ma cerchiamo di vivere il presente con fiducia e  responsabilità, rallegrandoci per le belle novità: ad aprile arriverà Anna, un’altra sorellina per Francesco, Samuel ed Elisa.

Siamo consapevoli che quello che ci lega va oltre alle relazioni significative consolidate nel tempo, sia per i grandi sia per i piccoli, perché è un legame che resta fedele al sogno condiviso… Quel sogno che ci ha fatti incontrare e scegliere. Buon cammino a tutti voi!

 L’incontro oltre alla testimonianza è stato animato dal gruppo GIM con momenti di riflessione e preghiera che qui potrete scaricare